L'equilibrio tra costo e salute: il caso Shein
👗 Sai davvero di cosa sono fatti i vestiti che indossi? In quest'articolo abbiamo riportato le recenti rivelazioni riguardo ai materiali usati dal colosso SHEIN, approfondendo le conseguenze del fast-fashion sul cambiamento climatico e sull'inquinamento

Shein offre a tutti un vastissimo repertorio di abiti differenti, il che lo rende una comoda piattaforma di e-commerce dove poter scegliere tra tantissimi stili diversi e soprattutto tra una vasta scala di taglie (molto più dei comuni negozi di abbigliamento). Questa particolarità, ovvero la vasta scelta, unita al basso costo dei capi lo rende padrone dell'attuale mercato d'abbigliamento online.
Dov'è l'inganno?
Le favole che leggevamo da bambini ci hanno insegnato a diffidare da mele lucenti, case piene di dolci invitanti e castelli luccicanti. Ebbene, anche dietro la vetrina colma ed economica di Shein, non è tutto oro ciò che luccica. Infatti, recentemente, i tessuti utilizzati da questo potente e-commerce sono finiti sotto il mirino di Greenpeace, un'organizzazione ambientale attivista.
In particolare, Greenpeace ha analizzato i tessuti di alcuni abiti del colosso cinese e ciò che è emerso è che non solo sono presenti sostanze pericolose, quali ftalati, formaldeide e nichel, ma che tali sostanze superano i limiti istituiti dalle leggi europee, rendendo tali prodotti a tutti gli effetti illegali.
Impatti sulla salute
Tutto questo ha un impatto diretto ed indiretto sulla nostra salute.
Ovviamente, la presenza di queste sostanze oltre i limiti consentiti per legge, ogni giorno sul nostro corpo a contatto con la pelle, ci espone continuamente alla loro tossicità, e questo è l'effetto diretto. Già solo questo, il possibile danno alla nostra salute o la maggiore probabilità di un danno alla nostra salute, dovrebbe indurci ad interrompere l'acquisto di questi prodotti.
Inoltre, c'è da considerare anche un altro aspetto: ogni volta che laviamo qualsiasi indumento in lavatrice, questo rilascerà parte del materiale di cui è costituito nello scarico e, dunque, nella rete idrica. Saremo così i primi responsabili dell'inquinamento della rete idrica del posto in cui viviamo. Primo effetto indiretto.
Non finisce qui purtroppo, il fenomeno del fast fashion, ovvero della compra-vendita di abbigliamento praticamente usa e getta a causa della scarsissima qualità, comporta che con il tempo ci sia un grave accumulo di rifiuti tessili inquinanti non solo per la presenza delle sostanze precedentemente nominate ma anche per le fibre derivanti dal petrolio di cui questi abiti sono fatti. Queste caratteristiche, infatti, rendono tali capi non riciclabili, impattando gravemente sull'ormai conclamata catastrofe climatica e ambientale.

Fino ad ora ci siamo concentrati prettamente sugli aspetti che impattano su noi stessi ma, purtroppo, l'acquisto di questi prodotti non impatta solo sui consumatori, anzi impatta particolarmente sui lavoratori che ogni giorno producono i milioni e milioni di indumenti commercializzati da Shein. Queste persone sono purtroppo esposte a seri rischi sanitari ma come loro anche le popolazioni che vivono in prossimità dei siti di produzione.

Il Fast-fashion ha un grandissimo impatto sul nostro pianeta ma ognuno di noi lo alimenta e, pertanto, ognuno di noi può fermarlo. Quindi, ora che sai tutto questo, mangerai ancora la mela lucente che hai davanti?
Angela Nacca
Fonte
www.greenpeace.org.
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