La sensazione di prurito, scopriamo come nasce
🩺 La sensazione di prurito è un fenomeno che accompagna la vita quotidiana di ogni uomo e animale, scopriamo come nasce!

La sensazione di prurito è un fenomeno che accompagna la vita quotidiana di ogni uomo e animale. Pensiamo a quante volte compare in un giorno quell’incontenibile desiderio di grattarsi alla schiena, al naso o alla testa, soprattutto nei momenti meno opportuni. Sembra che nessuna zona del nostro corpo sia risparmiata da questo fenomeno e anche leggendo questo articolo cominciano a comparire lievi sensazioni di prurito. Aldilà della pura suggestione, basti pensare alla reazione che si ha sentendo parlare di pidocchi, questo fenomeno ha della basi biologiche note che dipendono anche dalla causa stessa del prurito.
I principali attori nella generazione del prurito
Essendo un fenomeno sensoriale, il prurito (come il dolore ed il tatto) è una sensazione trasmessa dal sistema nervoso periferico fino al sistema nervoso centrale. Dei neuroni che risiedono nel midollo spinale raggiungono la pelle con i loro prolungamenti assonali o fibre nervose. Queste fibre, di classe C (senza mielina) e Aδ (molto mielinizzate), ricevono ed elaborano il segnale di prurito che viene trasmesso attraverso il midollo spinale al cervello. Da notare che questi neuroni sono diversi da quelli che trasmettono il segnale di dolore o tattile, come elegantemente dimostrato da Mishra e Hoon nel 2013.
Ma cosa scatena la trasmissione del segnale? Ricordando che i neuroni trasmettono impulsi di natura elettrica, procedendo a ritroso nella sequenza degli eventi, troviamo che il tutto è scatenato dall’attivazione di particolati recettori e canali presenti sulla membrana delle fibre nervose dei neuroni coinvolti nel prurito. Per entrare un po’ nel dettaglio si parla di recettori accoppiati a proteina G e di canali TRP che a loro volta attivano canali per il sodio (Na+), uno dei principali ioni necessari per la propagazione dell’impulso elettrico.

L’attivazione di questi recettori e canali avviene quando a livello della pelle, dove arrivano le fibre nervose, vengono rilasciate una serie di molecole che possono essere riunite sotto il nome di pruritogeni. Tra queste la più conosciuta e nota induttrice di prurito è l’istamina, molecola organica che regola la risposta infiammatoria e che funge anche da neurotrasmettitore. L’istamina viene prodotta e rilasciata da basofili, cheratinociti e mastociti in risposta a particolari stimoli. Oltre all’istamina, nel gruppo dei pruritogeni troviamo una grande varietà di molecole tra cui citochine, fattori di crescita, enzimi ed altri neurotrasmettitori, come la serotonina, che vengono rilasciati da una altrettanta varietà di tipi cellulari. Quale sia la molecola coinvolta, il risultato finale è la percezione della sensazione di prurito che scatena di conseguenza il desiderio di grattarsi. Il grattarsi a sua volta riduce il prurito ed attiva regioni cerebrali coinvolte nella sensazione di piacere.

Cause del prurito e possibili rimedi
Il prurito può essere un veloce fenomeno che si risolve velocemente, per esempio quello scatenato da un filo di lana o da un insetto che cammina sulla pelle, oppure più intenso e di forma acuta o cronica. Inoltre si può fare una distinzione a seconda che il prurito sia localizzato o sistemico. Un buon esempio di un prurito acuto e locale è quello legato alla puntura di un insetto mentre una forma cronica di prurito può essere legato a dermatite atopica o psoriasi.
Tra le cause che scatenano la sensazione di prurito ci sono quelle strettamente legate alla cute (dermatiti, punture, orticaria, scabbia, pelle secca) ma anche cause sistemiche (iper o ipotiroidismo) o nervose. Per una lista più approfondita è possibile visitare la pagina dedicata di msdmanuals.
In parallelo alla varietà di cause scatenanti, esistono ad oggi altrettante terapie locali o sistemiche per ridurre la sensazione di prurito. Come detto sopra il prurito prevede il rilascio di pruritogeni, in seguito per esempio ad un processo infiammatorio, e l’attivazione di neuroni che trasmettono il segnale nervoso al cervello. Di conseguenza le terapie utilizzate mirano a o ridurre il rilascio di pruritogeni o ad inibire i neuroni del prurito. Tra le molecole usate a livello topico che riducono il rilascio di pruritogeni si trovano i corticosteroidi mentre le strategie per inibire la funzione dei neuroni comprendono anestetici, inibitori della calcineurina, il mentolo, la canfora e anche la capsicina, principio attivo responsabile della sensazione del piccante.
Parlando di prurito generalizzato e sistemico, essendo l’istamina la principale attrice coinvolta nello scatenare il prurito, sono stati sviluppati negli anni una serie di farmaci anti-istaminici che bloccano i recettori per l’istamina presenti nelle membrane neuronali. Se invece il prurito ha una base scatenante di tipo infiammatorio (es psoriasi) e non istaminergico allora si possono attuare terapie con immunosoppressori per alleviare il fenomeno. Per una tabella esaustiva di tutti i farmaci e molecole usate si può vedere la review di Sutaria che trovate nelle fonti.
Infine, soprattutto per la dermatite atopica è stato osservato un beneficio nella riduzione del prurito con un approccio di tipo psicologico e non farmacologico.
Quale sia la causa, il prurito ci accompagna tutti i giorni in modo più o meno intenso e, anche se fastidioso, rappresenta un meccanismo importante di vigilanza del nostro corpo. Il nostro corpo ci parla, costantemente, ed il meccanismo che scatena la sensazione di prurito non è altro che un’altra prova di quanto sia incredibile e perfetto il corpo umano.
Fonti
Fonti immagini
Ti è piaciuto l'articolo?
