Inquinanti Ambientali “Il dovere di sopportare ci dà il diritto di sapere”
🌍 Inquinanti Ambientali: una conseguenza della mania dell’uomo di voler sfruttare al massimo le risorse ambientali per produrre più beni e servizi possibili.

Questa citazione di Rostand è stata ripresa da Rachel Carson nella sua opera “Primavera Silenziosa” del 1962, descrivendo la poca conoscenza che ha la gente rispetto alle sostanze con cui viene in contatto.
Rachel Carson fu una biologa marina, che raccolse e rilevò quelli che erano gli effetti di sostanze in grado di alterare gli equilibri naturali.
Quando estratti del suo libro furono riportati sul “New Yorker” fu definita isterica; fu inoltre messa in discussione non solo la sua opera, ma anche la sua credibilità scientifica.
Nonostante la forte opposizione, il suo libro fece scalpore e gettò le basi per la nascita delle prime organizzazioni ambientaliste.

Il problema principale è la mania dell’uomo di voler sfruttare al massimo le risorse ambientali, per produrre più beni e servizi possibili.
La monocoltura è un esempio di sfruttamento delle risorse, prevede infatti la crescita di una singola specie vegetale in un’ampia area; questo comporta un aumento di poche specie di flora e fauna, che avvantaggiate dal tipo di habitat, si riprodurranno in maniera esponenziale, diventando organismi “pestilenziali”.
Il problema degli organismi pestilenziali porta ad un uso massivo di pesticidi ed erbicidi, che rappresentano solo una soluzione temporanea al problema, come possiamo immaginare infatti, in poche generazioni gli organismi target sviluppano una resistenza a quella particolare sostanza, con il conseguente uso di altri tipi di erbicidi o pesticidi.
Gli impatti ambientali dipendono sulla capacità di dispersione e sulle proprietà tossicologiche di questi inquinanti, quando arrivano nelle matrici ambientali, aria, suolo e acqua.
Secondo il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque (ISPRA, 2008) riporta come erbicidi, insetticidi e fungicidi siano stati ritrovati nel 67% dei campioni delle acque superficiali e nel 33% di quelle sotterranee.

Ma cosa succede quando arrivano nelle matrici ambientali?
Molte attività antropiche, non solo il settore agricolo, rilasciano diverse sostanze in grado contaminare le matrici ambientali e attraverso queste ultime sono in grado di penetrare negli organismi viventi, determinando diversi effetti, da cambiamenti comportamentali e fisiologici più o meno gravi, fino alla morte.
Come sappiamo gli organismi viventi per sopravvivere necessitano di energia, che viene acquisita attraverso il cibo, o nel caso degli organismi fotosintetici dal sole.
Le reti trofiche descrivono quindi il passaggio di energia e di materia organica da un organismo all’altro attraverso la dieta.

Fenomeni legati all’accumulo degli inquinanti
Il bioaccumulo è legato alla capacità della sostanza di accumularsi nell’organismo, attraverso la respirazione, il derma e l’alimentazione in una concentrazione maggiore rispetto all’ambiente circostante.
Il fattore di bioaccumulo (BAF) è dato dal rapporto tra la concentrazione dell’inquinante nel biota e quella dell’inquinante nell’acqua (per gli ambienti acquatici).
BAF= CB/CWT
La biomagnificazione è invece quando si riscontra un incremento o amplificazione della concentrazione dell’inquinante lungo la catena trofica; la sostanza inquinante si riscontra quindi ad una concentrazione più alta nel predatore rispetto alla preda.
Il fattore di biomagnificazione (BMF) è dato dal rapporto tra la concentrazione dell’inquinante nell’organismo e quella dell’organismo dieta.Se questo rapporto è maggiore di uno, c’è biomagnificazione del contaminante.
BMF=CB/CA >1


La Convenzione di Stoccolma
La Convenzione di Stoccolma è un trattato globale al fine di proteggere l’ambiente e la salute umana dagli inquinanti organici persistenti, POPs (Persistent Organic Pollutants), in grado di rimanere intatti e perdurare nell’ambiente. I POPS sono in grado di biomagnificare causando diversi effetti avversi sugli ecosistemi e negli organismi che ospitano.
Inizialmente solo 12 composti furono riconosciuti in grado di danneggiare sia la salute umana che l’ambiente, divisi in 3 categorie: pesticidi, prodotti chimici industriali e sottoprodotti.

Il trattato mira, inoltre, a:
- vietare o eliminare, l’uso, il consumo, importazione ed esportazione dei POPs prodotti intenzionalmente elencati nell’ Allegato A;
- ridurre l’uso, il consumo, importazione ed esportazione dei POPs prodotti intenzionalmente elencati nell’ Allegato B;
- ridurre o eliminare il rilascio dei POPs prodotti non intenzionalmente, elencati nell’Allegato C;
- garantire che le scorte e i rifiuti, che contengano POPs, siano maneggiati in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente;
- identificare ulteriori POPs;
- altre predisposizioni della Convenzione correlate allo sviluppo, monitoraggio, scambio di informazioni, ecc…
Maria Assunta Ambrosio
Fonti:
- Carson R. “Primavera Silenziosa”.1962
- Hayo M.G. van der Werf “Assessing the impact of pesticides on the environment”.1996 https://doi.org/10.1016/S0167-8809(96)01096-1
- https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/12/STOP-PESTICIDI-2020.pdf
- Jerry M. Neff “Bioaccumulation in Marine Organisms”2022 chapter 2, pag. 7-14.
- https://www.arpae.it/it/documenti/pubblicazioni/quaderni/bioaccumulo-di-microinquinanti-nella-rete-trofica-marina
- https://ec.europa.eu/environment/chemicals/international_conventions/index_en.htm
- http://chm.pops.int/TheConvention/ThePOPs/ListingofPOPs/tabid/2509/Default.aspx
- http://www.pops.int/TheConvention/ThePOPs/The12InitialPOPs/tabid/296/Default.aspx
- http://www.pops.int/TheConvention/Overview/tabid/3351/Default.aspx
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