Il nostro secondo cervello

👩🏻‍🏫 Avete presente la sensazione di avere le farfalle nello stomaco al primo appuntamento? Di avvertire crampi prima di entrare ad un esame? Non è solo suggestione. Nel nostro intestino avviene davvero qualcosa, esiste veramente una comunicazione tra il cervello e la pancia. In che modo?

Il nostro secondo cervello
[crediti immagine: centrodimedicinabiologica.it]

Avete presente la sensazione di avere le farfalle nello stomaco al primo appuntamento? Di avvertire crampi prima di entrare ad un esame? Non è solo suggestione. Nel nostro intestino avviene davvero qualcosa, esiste veramente una comunicazione tra il cervello e la pancia. In che modo?

Per molto tempo l’intestino è stato considerato una struttura periferica, marginale, ma la scoperta del dottor Michael D. Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University, ha rivoluzionato questa antica convinzione.

Due cervelli, un’unica unità strutturale

Il nostro secondo cervello è situato in un posto differente, ma gestisce, con il cervello cranico le funzioni del nostro corpo. Gli studi e le ricerche del dottor Michael D. Gershon hanno confermato l’esistenza di un “secondo cervello” posto nella parete intestinale con una complessa rete nervosa composta da più di cento milioni di neuroni che gestiscono le attività intestinali in collegamento diretto con il cervello cranico tramite il sistema nervoso vegetativo.

L’intestino è l’unico organo che manifesta attività riflessa. Questo significa che anche se vengono recise le fibre del nervo vago, il decimo nervo cranico che rappresenta la grande via di comunicazione tra cervello e organi della cavità toracica e addominale, l’attività riflessa (il riflesso peristaltico) non si interrompe. Questo perché le funzioni di digestione e assorbimento dei nutrienti sono di fondamentale importanza per la sopravvivenza dell’organismo al punto che l’evoluzione ha dotato l’intestino di un sistema nervoso intrinseco autonomo, che viene per l’appunto denominato secondo cervello, che gli permette di portare a termine i suoi compiti senza dover attendere l’autorizzazione del sistema nervoso centrale.

Una comunicazione bidirezionale

Contrariamente a quanto si possa pensare, non vi è predominanza del cervello cranico, ma sinergismo ed integrazione tra i due cervelli che, pur autonomi, non lavorano l’uno indipendentemente dall’altro, ma si aiutano vicendevolmente e gestiscono insieme il nostro corpo in un’unica unità strutturale.

Il secondo cervello comunica con il sistema nervoso centrale. Questa comunicazione, all’interno dell’asse intestino-cervello , è bidirezionale. Il secondo cervello può, infatti, inviare segnali di nausea, di malessere, può accumulare stress, emozionarsi e può aiutare a fissare ricordi legati al cibo. Inoltre, è in grado di prendere decisioni autonomamente: inconsapevolmente, quando viene allentato il controllo razionale, si attiva quello viscerale che può prendere il sopravvento ed “imporre” la sua decisione. La gestione della vita, quindi, si basa sul controllo integrato da parte di entrambi i cervelli.

Figura 1 -  Il nostro secondo cervello. [Crediti immagine: meer.com]

L’intestino è, infatti, un organo con capacità di associazione e coordinamento autonome, ma in correlazione con il cervello cranico. Alcune volte, invece, agisce autonomamente inviando chiari segnali di allarme e provocando alterazioni anche gravi: bruciore gastrico, vomito, ulcera (ecc).

Lo stress e le emozioni passano sempre per il nostro apparato digerente.

Allo stesso modo ogni disfunzione del nostro apparato digerente, produce effetti sul cervello cranico e disagi che si riflettono sulle funzioni di altri organi ed apparati. Sino a qualche anno fa si riteneva che il colon irritabile fosse dovuto prevalentemente all’alterazione della motilità intestinale, oggi le nuove conoscenze fanno ipotizzare che ci sia anche una implicazione dell’asse intestino-cervello e della dieta.

Sappiamo che, per quanto il concetto possa apparire inadeguato, il sistema gastroenterico è dotato di un cervello. Lo sgradevole intestino è più intellettuale del cuore e potrebbe avere una capacità “emozionale” superiore. È il solo organo a contenere un sistema nervoso intrinseco in grado di mediare i riflessi in completa assenza di input dal cervello o dal midollo spinale. L'evoluzione ci ha giocato uno scherzetto. [...] Il sistema nervoso enterico è [...] un residuo che abbiamo conservato dal nostro passato evolutivo. Di certo, non pare qualcosa che possa attirare l'interesse di tutti, invece dovrebbe. L'evoluzione è un revisore potente. Le parti del corpo futili o non assolutamente necessarie hanno poche possibilità di farcela a superare le difficoltà della selezione naturale. Tuttavia, un sistema nervoso enterico è stato presente in ciascuno dei nostri predecessori nel corso dei milioni di anni di storia dell'evoluzione che ci separa dal primo animale dotato di spina dorsale. Quindi, il sistema nervoso enterico deve essere più di una reliquia. Il sistema nervoso enterico è, di fatto, un centro di elaborazione dati moderno e pieno di vita [...] - Michael D. Gershon

La serotonina: l’ormone del benessere

L’intestino ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore: il secondo cervello può secernere sostanze psicotrope che agiscono attenuando il dolore, dando sensazione di benessere. Ormai tutti sanno che esiste un ormone legato al benessere: la serotonina. Un neurotrasmettitore che nel cervello svolge diverse funzioni e, tra queste, ricopre un ruolo importante nella regolazione dell’umore.

Figura 2 - Serotonina [Crediti immagine: wikipedia.org]

Ebbene: circa il 95% della serotonina del nostro organismo viene prodotta dalle cellule della parete intestinale; essa agisce sulla regolarità dei suoi movimenti, sul tono, l’irrorazione e l’attività degli organi della digestione, segnalando al cervello sensazioni piacevoli, di disgusto o sazietà.

Un’infiammazione intestinale produce un’eccessiva distruzione della serotonina nel sangue, producendo un rallentamento dei movimenti peristaltici sino a fermarli del tutto. Lo stress prolungato produce un incremento di stimoli compulsivi verso cibi dolci o grassi e conseguentemente induce una reazione con un aumento del peso corporeo.

Fu dimostrato, invece, da alcuni scienziati come un pasto ricco di carboidrati stimoli la produzione del triptofano che è un precursore della serotonina.

Figura 3 - Triptofano [crediti immagine: wikipedia.org]
Nel ratto, l'iniezione di insulina o il consumo di carboidrati provoca aumenti sequenziali delle concentrazioni di triptofano nel plasma e nel cervello e di serotonina nel cervello. I neuroni contenenti serotonina possono quindi partecipare a sistemi in cui il cervello del ratto integra le informazioni sullo stato metabolico nella sua relazione con il controllo dell'omeostasi e del comportamento.                                                                  Richard.J. Wurtman John Fernstrom

Si tende, talvolta, a sottovalutare l’importante ruolo che l’intestino svolge sul benessere dell’intero organismo. Quest’organo è infatti deputato a essenziali funzioni biologiche che non soltanto influiscono sulle condizioni del corpo, ma persino sulla psiche dell’individuo. Proprio per questa ragione, l’intestino è correttamente definito “secondo cervello”.

È facile comprendere come la qualità della nostra vita, le nostre abitudini alimentari e le nostre condizioni fisiche ed emotive possano condizionare – favorevolmente o meno – lo stato del microbiota intestinale, dell’intestino tutto, e dunque dell’intero organismo, inteso come “insieme” composto da corpo e mente.

                                                                                                                Chiara Mazza

Fonti

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