Colorazione istologica con ematossilina - eosina (EE): caratteristiche e procedimento

🎨 Cos'è uno scienziato se non un'artista? In ambito istologico le colorazioni sono essenziali per studiare la struttura di un tessuto. Tra le molte tecniche la colorazione con ematossilina - eosina è la più comune. Scopriamola insieme!

Colorazione istologica con ematossilina - eosina (EE): caratteristiche e procedimento

La colorazione con Ematossilina – Eosina (EE) è la più comune colorazione istologica, utilizzata prevalentemente in microscopia ottica ed applicabile con tutti i metodi fissativi, eccetto quelli che prevedono la presenza di osmio.  Si fa riferimento ad una tipologia di colorazione combinata, o meglio bicromica, in quanto vi è la combinazione dei due coloranti più comuni in campo istologico, quali: ematossilina (o emallume, acido di Mayer) ed eosina.

Figura 1 - (A) Struttura chimica dell'ematossilina; (B) struttura chimica dell'eosina B; (C) struttura chimica dell'eosina Y [crediti immagine: wikipedia.org]

Con questa colorazione i nuclei si colorano in blu - violetto ed il citoplasma in rosa, consentendo la chiara osservazione, in chiave prettamente morfologica, di un particolare organo o tessuto di un organismo animale.

Figura 2 - Campione istologico del tessuto polmonare umano colorato con ematossilina ed eosina [crediti immagine: wikipedia.org]

Procedimento

La colorazione inizia con due passaggi: la "sparaffinatura", di modo da pulire i tessuti in questione dalla paraffina, e l’idratazione attraverso l’utilizzo di una scala decrescente di etanoli, poiché i coloranti sono utilizzati in soluzione acquosa.

In particolare:

1. Sparaffinatura:

  • Xilene 1 per 10 minuti;
  • Xilene 2 per 10 minuti.

2. Idratazione:

  • EtOH 100 %   passaggio rapido;
  • EtOH  95 %  per 2 minuti;
  • EtOH 75 %   per 2 minuti;
  • EtOH 50 %   per 2 minuti;
  • H₂0 distillata passaggio rapido.

A questo punto, si procede con la colorazione istologica. Specificamente:

  • immergere i vetrini in ematossilina per 13 minuti;
  • lavaggio in H₂0 distillata passaggio rapido;
  • lavaggio in acqua di fonte per 15 minuti;
  • lavaggio in H₂0 distillata passaggio rapido;
  • immergere i vetrini in una vaschetta istologica contenente eosina (1%) e tre gocce di acido acetico glaciale, il tutto per 30 secondi e 1 minuto.

Seguono la disidratazione e la chiusura dei vetrini istologici:

3. disidratazione:

  • EtOH  75 %  per 2 minuti;
  • EtOH 95 %  per 2 minuti;
  • EtOH 100 % 3 passaggi (1° rapido, 2° per 2 minuti, 3° per 2 minuti).

4. chiusura:

  • Xilene 3 per 8-10 minuti;
  • Xilene 4 per 8-10 minuti;
  • applicare il montante (DPX) alle sezioni di tessuto, quindi adagiarvi sopra i vetrini copri oggetti;
  • porre i vetrini nel termostato a 37 °C ON.

Infine, per  l'osservazione al microscopio ottico si utilizza preferenzialmente l'ingrandimento massimo (100 x) in quanto consente di evidenziare maggiori dettagli morfologici del preparato.

Buona visione scienziati!

                                                                                                         Giovanna Spinosa

Fonti

Ti è piaciuto l'articolo?

donate BioDaily.it non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie alle donazioni dei lettori. Ti ringraziamo qualora tu volessi fare una donazione al nostro progetto, puoi farlo cliccando su questo messaggio.