Brucella abortus: caratteristiche e patogenesi dell'attuale flagello che spaventa il Casertano
🐮 La brucellosi affligge da sempre la Campania e, in particolare, la zona del Casertano. Negli ultimi giorni, la situazione critica ha costretto gli allevatori a scendere in strada con i trattori per protestare. Cerchiamo di capire contro chi ci stiamo battendo...
La brucellosi affligge da sempre la Campania e, in maniera particolare, la zona del Casertano, tanto da spingere la Commissione europea, insieme alla Regione Campania, a mettere in atto un piano di eradicazione.
Però, la situazione continua ad essere critica. Infatti, negli ultimi giorni gli allevatori sono scesi in strada con i trattori per protestare contro la chiusura di circa 400 aziende bufaline e 5.000 posti di lavoro persi. Ma cerchiamo di capire contro chi ci stiamo battendo...
Brucella abortus (Fig.1) costituisce un batterio gram negativo appartenente alla famiglia delle Brucellaceae. Parliamo di organismi chemioorganotrofi aerobici comprendenti varie specie, di cui quattro patogene per l’uomo:
- Brucella abortus;
- B. melitensis;
- B. suis;
- B. canis.
Queste differiscono dal punto di vista sierologico per la diversa concentrazione dei due principali determinanti antigenici di membrana: M ed A. Il primo è più presente in B. melitensis, mentre il secondo in B. abortus e B. suis. Invece, B. canis colpisce occasionalmente l’uomo: infatti, i pochi casi riferiti si sono manifestati esclusivamente in persone addette alla cura di animali infetti (veterinari ecc). E sono proprio questi batteri gli agenti eziologici della brucellosi, una zoonosi, ovvero, una malattia che può essere trasmessa direttamente o indirettamente tra gli animali e l'uomo.
Filogenesi

Morfologia delle colonie
B. abortus è un microrganismo di forma bacillare molto piccolo (0,6-2,0 x 0,3-0,5 µm), asporigeno, immobile, privo di capsula. Il batterio è aerobio, con limiti di sviluppo compresi tra 20° e 40° C e optimum a 37°C e pH variabile da 6,6 a 7,4.

Nei terreni di coltura ordinari le brucelle si moltiplicano stentatamente. Il loro sviluppo è invece decisamente favorito dall’aggiunta di alcune sostanze come glucosio, siero (bovino, equino) e glicerina. Fra i terreni solidi indicati come elettivi si raccomandano in particolare l’agar-glicerina-destrosio, l’agar-patata- glicerinato, l’agar-sierodestrosio nonché l’agar tryptose e l’agar trypticase soy.

Per l’isolamento in purezza da materiale patologico è necessario il ricorso a terreni selettivi. In terreni solidi la crescita è lenta: comincia a rendersi evidente dopo 24.36 h ed è completa dopo 2-3 giorni. Le colonie appaiono piccole (3-4 mm), traslucide, lisce, a margini netti. In terreni liquidi (brodo tryptose) la crescita è svelata da intorbidamento uniforme e, ove si prolunghi il tempo di incubazione, da scarso deposito vischioso sul fondo.
Patogenesi
La brucellosi colpisce diversi tipi di animali, fra cui mucche, pecore, capre, cervi, maiali, cani ecc; gli uomini possono contrarre la malattia entrando in contatto con animali o prodotti di origine animale contaminati.
Dopo la penetrazione nell’organismo, B. abortus si localizza inizialmente nei linfonodi regionali. Da qui generalizza nei tessuti dell’ospite, quindi, attraverso il torrente circolatorio si localizza nella milza, nel fegato, nel midollo osseo e nei linfonodi.
L’andamento dell’infezione varia a seconda che l’animale sia pubere o impubere, gravido o non. Negli animali impuberi i batteri vengono inattivati dalla reazione immunitaria; tuttavia, essi rimangono del tutto recettivi nei confronti di una eventuale successiva reinfezione. B. abortus causa infezioni localizzate nelle mucose fino ad arrivare al collagene provocando l’aborto nelle giovenche. Per quanto concerne le femmine puberi non gravide e in lattazione, i microrganismi arrivano anche nella mammella generando focolai di “micromastite”.
Trasmissione
La trasmissione avviene per contatto diretto (lavoratori agricoli e veterinari sono le persone a più alto rischio di contrarre la malattia a causa della loro stretta vicinanza agli animali) o veicolata da alimenti, specie latte e derivati.
Decorso
Nel bovino la malattia ha decorso cronico, spesso inapparente, ed è caratterizzata da aborto nelle femmine e da processi infiammatori a livello di genitali nei maschi.
I segni clinici sono di solito poco appariscenti e l’espulsione del feto avviene senza interessare lo stato generale dell’animale, inoltre, all’aborto spesso può seguire ritenzione placentare con problemi talvolta di metrite acuta o cronica, mentre, nel maschio la sintomatologia è a carico di epididimo e testicoli con andamento per lo più di tipo cronico.
Mentre, nell’uomo la malattia dà luogo ad una fase setticemica con interessamento articolare , quindi con forme reumatiche, soprattutto quando cronicizza , e febbri “ondulanti” come nel tifo.
Metodi di identificazione
L’isolamento della brucella si esegue da campioni prelevati da animali o dall’uomo (sangue, urine), o da alimenti e si utilizzano terreni selettivi e di identificazione incubando ad una concentrazione di CO2 del 5-10 %. Segue la caratterizzazione biochimica e/ o sierologica. Esiste anche un sistema di identificazione basato sulla reazione allergica del bovino: nella mucosa palpebrale si inoculano delle gocce di estratto del terreno di coltura di brucella, l’osservazione di eventuali reazioni, quali forte arrossamento della mucosa, consente poi di asserire che il bovino è affetto da brucellosi.
Terapia
A seguito dell’insorgenza della brucellosi, occorre intraprendere un iter terapeutico entro il più breve tempo possibile.
Oltre alle cure antibiotiche, il paziente potrebbe aver bisogno di assumere altri farmaci per il controllo dei sintomi secondari; per fare un esempio, quando la febbre – sintomo caratteristico della brucellosi – non diminuisce dopo alcuni giorni di cura antibiotica, è possibile assumere farmaci specifici per regolare la temperatura corporea.
Per il controllo dei sintomi secondari come la stipsi, il paziente può assumere farmaci o integratori alimentari per favorire la peristalsi, riequilibrando la funzionalità intestinale. Discorso simile per il vomito: ogni organismo risponde in modo soggettivo alle malattie e alle cure; quando la brucellosi colpisce un individuo particolarmente sensibile, il vomito potrebbe costituire un fenomeno pericoloso. Pertanto si consiglia un’immediata reintegrazione di liquidi e di elettroliti.
Prevenzione
Le misure di prevenzione includono l’educazione sanitaria, specie per allevatori e per la popolazione esposta (veterinari, addetti alla filiera delle carni ecc). Si fa particolare attenzione alle bufale che hanno poca voglia di mangiare e sono poco propense a muoversi. Per gli animali nei primi sei mesi di vita è prevista la vaccinazione .
Diffusione
La diffusione è mondiale , in particolare, costituisce una patologia endemica in Campania poiché qui vengono prodotti molti latticini.
Giovanna Spinosa
Fonti
- https://www.sciencedirect.com/topics/medicine-and-dentistry/brucella-abortus;
- https://www.epicentro.iss.it/brucellosi/.
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