Batteri della bocca: amici o nemici?
👄 Lo sapevi? Il microbiota orale umano è la comunità ecologica di microrganismi commensali, simbiotici e patogeni presenti nella nostra bocca. ??⚕️ Essi influenzano molto la nostra saluta, sia in positivo che in negativo. Scopriamo insieme perché!

Il nostro cavo orale è dotato di uno dei microbioti più complessi del corpo umano per numero e varietà di specie presenti.
Tale microbiota è essenziale in quanto svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell’omeostasi orale, nella protezione della cavità orale e nella prevenzione dello sviluppo della malattia.
In particolare, la normale microflora della bocca comprende principalmente microrganismi capaci di aderire a superfici come gengive e denti, e che quindi riescono a resistere alla rimozione formando una pellicola o biofilm.
In più, la colonizzazione microbica a livello orale è facilitata dalla disponibilità di detriti epiteliali, mucoproteine salivari, pH e dalla temperatura.
Però, studi recenti evidenziano che l’eccessivo accumulo di questo biofilm, definito placca batterica, determina squilibri nella composizione del microbioma e si correla a patologie del cavo orale, quali: la malattia parodontale e quella cariosa, così come a numerose patologie sistemiche.
Quali sono i microrganismi che popolano la nostra bocca?
Il microbiota del cavo orale è molto ricco, difatti, in tal senso è secondo solo al colon. Specificamente, durante l'infanzia, le popolazioni di microbi colonizzatori prevedono aerobi ed anaerobi obbligati, quali: i generi Streptococcus, Actinomyces, Veillonella, Neisseria e alcuni lieviti.

Successivamente, a seguito dell’eruzione dei denti, dominano le forme anaerobiche quali Prevotella, Fusarium, ecc. a causa della presenza di un ambiente anaerobico tra gengive e denti.
Inoltre, nel cavo orale si trovano protozoi, miceti e virus.
Fattori che modulano ed influenzano il microbiota orale
Il microbiota orale è modulato da fattori endogeni ed esogeni (dieta, fumo, contatti sociali, consumo di alcol, stato socioeconomico, uso di antibiotici e gravidanza).
Specificamente, tra i principali fattori ambientali che più ne influenzano la composizione e funzionalità, distinguiamo: dieta, stile di vita, antibiotici e condizione sociale.
Mentre, zuccheri, grassi e vitamine sono tra i nutrienti a maggiore impatto in questo tipo di microbiota. Infatti, in molti casi di carie infantili, provocate appunto da alimenti ricchi in zuccheri, è stata riscontrata alta associazione con una marcata presenza di S. mutans e F. nucleatum, invece, grassi e vitamina C fungono da promotori di Fusobacteria.
Dunque, al fine di mantenere l’omeostasi batterica orale, le evidenze suggeriscono di privilegiare fibre e prodotti caseari rispetto ad alimenti ricchi in grassi o zuccheri.
Rapporto con le patologie locali e sistemiche
il microbiota orale sembrerebbe avere un ruolo importante nella genesi di patologie, anche non strettamente correlate al tratto oro-faringeo.
In particolare, la salute orale di un individuo dipende dalla presenza di un sano biofilm sulla superficie gengivale, dentale e della cavità orale. Quando i microrganismi presenti perdono l’omeostasi si generano dei fenomeni che determinano l'insorgenza di numerose malattie orali e non.

Difatti, la proliferazione dei batteri patogeni e la diminuzione dei batteri simbiotici, possono provocare effetti locali quali carie, afte, stomatiti, alitosi, gengiviti, sanguinamento gengivale, tonsilliti, faringiti, naso chiuso, otiti e gola infiammata.
Inoltre, la perdita di omeostasi può produrre anche effetti sistemici, quali: malattie cardiovascolari, infiammazione intestinale, disturbi metabolici, cirrosi epatica, cancro, malattie del sistema nervoso (come la malattia di Alzheimer), del sistema endocrino (come il diabete, obesità, sindrome dell’ovaio policistico) e malattie del sistema immunitario (come l’artrite reumatoide, aterosclerosi ecc).

Considerazioni
Le principali evidenze che emergono da quanto argomentato finora sono:
- il microbiota orale è attivamente coinvolto nella salute complessiva dell’ospite, sia a livello oro-faringeo che sistemico;
- fattori endogeni ed esogeni ne compromettono l’omeostasi traducendosi in svariati quadri patologici;
- considerando l’ampio coinvolgimento, un monitoraggio attento del microbiota orale può risultare utile nella messa a punto di modelli preventivi di intervento basati su una diagnosi non invasiva e maggiormente personalizzata.
Giovanna Spinosa
Fonti
- https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/il-cavo-orale-ed-il-suo-microbiota/;
- Floyd E. Dewhirst, Tuste Chen, Jacques Izard, Bruce J. Paster, Anne C. R. Tanner, Wen-Han Yu, Abirami Lakshmanan, William G. Wade “The Human Oral Microbiome” Journal of Bacteriology 2010, Vol. 192 n. 19 pp. 5002–5017;
- Zhang Y., Xiang Wang, Houxuan Li, Can Ni, Zhibin Du, FuhuaYan “Human oral microbiota and its modulation for oral health” Biomedicine & Pharmacotherapy 2018, vol. 99, pp. 883-893.
Ti è piaciuto l'articolo?
