Acquacoltura: dalle origini ad oggi
🎣 L’acquacoltura, intesa come attività volta ad allevare organismi acquatici, ha origini antichissime. Scopriamole insieme!

Le origini
L’acquacoltura, intesa come attività volta ad allevare organismi acquatici, ha origini antichissime. Si collega la sua origine alla Cina, ma si riscontrano testimonianze anche in Egitto; un esempio è il bassorilievo di un uomo che raccoglie tilapie (pesce d’acqua dolce) da uno stagno, ritrovato nella tomba di AKtihetep, che risale a 2500 anni fa.
Tipi di acquacoltura
Questo tipo di attività si adatta a seconda delle zone in cui si trovano gli allevamenti e le specie allevate. L’acquacoltura si distingue principalmente in due tipi di allevamento:
- estensivo;
- intensivo.
Estensivo
Gli animali vengono allevati all’interno di un sistema naturale chiuso, dove l’alimentazione è basata sulle risorse trofiche presenti nel sistema, senza apporto di cibo da parte dell’uomo. Un esempio di questo tipo di allevamento è la Vallicoltura.

Intensivo
Un classico impianto di acquacoltura intensiva comporta un ambiente controllato, un’alta densità di organismi in un volume relativamente ridotto e il cibo viene totalmente somministrato dall’esterno, seguendo una dieta specifica in base alla specie allevata.

L'acquacoltura oggi
L’acquacultura è un settore economico in continua crescita, che si sta man mano ampliando e innovando, al fine di ridurre gli impatti ambientali ad esso correlati. Questo tipo di allevamento è in grado di sopperire alla crescente domanda di prodotti ittici, riducendo il fenomeno dell’overfishing, inteso come impoverimento delle popolazioni naturali.

Ma quali sono gli impatti?
Diversi studi hanno dimostrato come questi allevamenti influenzino l’area circostante, determinando una diminuzione della qualità delle acque. Un classico impianto di acquacoltura intensiva comporta un’alta densità di organismi in un volume relativamente ridotto.
Gli organismi allevati vengono nutriti e una parte del cibo immesso in acqua viene perso, sedimentando insieme a farmaci e scarti metabolici. La biomassa sedimentata diventa fonte di nutrimento da parte di diversi microrganismi; l’attività metabolica favorisce il consumo di ossigeno disciolto, portando a stati di ipossia o anossia dello strato bentonico a mare o in acque basse.
Inoltre, la possibile fuga di organismi, dovuta per esempio ad un’eventuale rottura di una rete per usura o perché morsa dai pesci, può determinare l’introduzione di malattie nelle popolazioni selvatiche; se la specie allevata è alloctona, la fuga di esemplari può portare all’introduzione di specie che possono compromettere la biodiversità dell’area.

Maria Assunta Ambrosio
Fonti:
- https://www.politicheagricole.it/flex/files/6/0/7/D.307dfaf331ab0edced29/Pesce_di_Acquacoltura.pdf;
- https://www.isprambiente.gov.it/files/quadro-generale-acquacoltura.pdf;
- https://www.fao.org/3/cc0461en/cc0461en.pdf;
- Martinez-Porchas M. and R. Martinez-Cordova L. “Review Article World Aquaculture: Environmental Impacts and Troubleshooting Alternatives”. The Scientific World Journal Volume 2012, Article ID 389623, 9 pages doi:10.1100/2012/389623;
- https://courses.lsa.umich.edu/healthy-oceans/group-5/group-5-page-1/.
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