Antrace: da pericolosa tossina a preziosa risorsa farmacologica!

🦠 Il batterio Bacillus anthracis provoca una malattia detta Antrace ed è associata ad una tossina. Tuttavia, alcuni scienziati della Harvard Medical School hanno verificato il possibile effetto terapeutico positivo... Consulta il link in bio per saperne di più! Autore: Gennaro Velotto, @gennyv13

Antrace: da pericolosa tossina a preziosa risorsa farmacologica!
Colonie di Bacillus anthracis. Crescita dopo 24 ore su sheep blood agar

La tossina prodotta dal batterio Bacillus anthracis provoca una malattia detta Antrace o Carbonchio. Tra i sintomi vi è la formazione di lesioni cutanee aventi una colorazione nera che determinano il nome della malattia stessa (dal greco άνθραξ). Si manifestano anche febbre, brividi, gonfiore delle ghiandole del collo e mal di gola. Questa tossina è molto conosciuta per il fenomeno del bioterrorismo ed il potenziale utilizzo come arma biologica.

Tuttavia, alcuni scienziati della Harvard Medical School hanno verificato il possibile effetto terapeutico positivo che la tossina potrebbe avere nel sedare il dolore. Ad oggi, però, gli studi sono stati condotti solo su topi ma, considerati i risultati positivi, non si esclude la possibilità di analisi cliniche sugli esseri umani.

Lo studio, nato grazie alla scoperta della presenza di recettori per le tossine dell’antrace nei gangli della radice dorsale, ha permesso di osservare come questa tossina possa colpire le cellule sensibili al dolore e alterarne la segnalazione determinando così un effetto benefico.

In particolare, la tossina dell'antrace viene consegnata mediante veicoli proteici ai neuroni del sistema nervoso centrale e periferico per ridurre al o bloccare completamente il dolore. L’effetto è scatenato quando una specifica proteina all'interno della tossina, detta antigene protettivo (PA), si lega ai recettori delle cellule nervose creando un poro. Questo crea una via d’accesso ad altre due proteine batteriche definite fattore edema (EF) e fattore letale (LF) che entrano nella cellula. La tossina EF combinata, altera la segnalazione all'interno delle cellule nervose e blocca le sensazioni di dolore.

Si spera che questa ricerca possa contribuire alla progettazione di nuove terapie farmacologiche in grado di colpire selettivamente le fibre sensibili al dolore riducendo così l’utilizzo di oppioidi o antidolorifici che possono determinare dipendenza.

✍ Autore: Gennaro Velotto, @gennyv13

Pic credit: https://wwwnc-origin.cdc.gov/

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